Valencia a cura di Alessandra Baldoni

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25 Giu 2012

Valencia, una valida alternativa alle classiche mete del turismo di massa in Spagna.

 

Quando si dice sottovalutare il potere del mezzo mediatico…! Non sono mai stata una fan della nazione iberica in generale, quando penso poi a posti adorati dal resto dell’umanità (Barcellona, Madrid, Ibiza ecc.) non dico che non mi attirino affatto, ma diciamo che non sarebbero tra le mie prime tappe se mi dessero tra le mani 10 mila euro e mi dicessero: “Vai, gira il mondo!”
Probabilmente ho appena perso 10 punti simpatia per ogni persona che ha letto queste righe. Mi rifarò con il mea culpa che segue: ho sottovalutato il fascino spagnolo.

La mia avventura è iniziata quasi per scherzo, dopo aver tradotto un video di Julia Bradbury all’università, in cui la conduttrice britannica presenta le bellezze di una “piccola gemma  a circa 300  km a sud di Barcellona”, e dopo una chiamata a 4 su skype, con scambio di informazioni sui costi dei voli, un veloce controllo alle nostre agendine e, appurato che non ci fossero esami in quei giorni, è fatta. Destinazione: Valencia!

 Il bello di questa cittadina sulla costa spagnola è che ci sono voli Ryanair a basso costo da molte città italiane (al ritorno abbiamo sentito annunciare partenze per Venezia, Bari e Roma nell’arco di una sola ora). Noi partiamo da Bologna, a soli 35€ a/r… certo, la partenza è alle 7:15, ma calcolando che staremo solo due giorni è forse meglio così, per godersi appieno la città.

E se ve lo state chiedendo sì, è possibile vedere tutto (o almeno le cose più interessanti) in soli due giorni. Direi che Valencia è la città giusta per un weekend, se cercate un posto che unisca il piacere di visitare una bella città di giorno e movida notturna senza gli ambienti caotici di centri più grandi e presi di mira dai turisti. In effetti Valencia è anche piena di italiani, o almeno di persone che l’italiano lo parlano molto bene…e comunque lo spagnolo valenzano è tra i tipi di cadenze che, se parlate a velocità non eccessiva, risultano più facilmente comprensibile anche a quel pubblico italiano che (come noi) di spagnolo non ha mai studiato una parola.

 Ma tornando alla città, la convenienza nei mezzi pubblici sta nell’acquistare i carnet da 10 corse anziché i biglietti per corse singole (sempre se si ha intenzione di spostarsi più di una volta e se si è almeno 3 o 4). Il carnet per le zone A e B (collegamento da/per aeroporto, che per inciso si trova ad appena mezz’oretta di metro dal centro) costa meno di 12€; solo per la zona A (per spostarsi verso la Ciudad de las Artes y las Ciencas e la spiaggia) intorno ai 7€. Il mio consiglio: finché non vi allontanate dal centro girate a piedi, è tutto raggiungibile in poco tempo senza fatica (inoltre questa è spesso la mia teoria per quasi tutte le città non troppo grandi: a piedi si può meglio godere di piccoli particolari che in bus o metro si perderebbero); per spostarvi verso la costa, se proprio non volete chiudervi in un autobus, noleggiate delle bici e sposatevi via Turia (quello che era il fiume che attraversava la città ma che ora costituisce un lungo percorso verde, con alberi, sentieri e perfino angoli per i giochi…un vero e proprio parco, ma adagiato su quello che prima era il letto del fiume). La notte, invece,  è impossibile spostarsi con mezzi diversi dai taxi, che sono però decisamente economici e, soprattutto se si è in compagnia, quasi convenienti. Se poi avete la fortuna di pernottare in un posto abbastanza centrale direi che il gioco è fatto. Noi, ad esempio, abbiamo trovato un posto carinissimo nella piccola Calle del Portal de Valldigna, non lontano dalle Torres de Quart: Blue Moon Apartments. Il nostro appartamento, in particolare, era molto spazioso, luminoso e, soprattutto, economico (37€ a persona per due notti)!

Ovviamente, essendo un appartamento, aveva tutto per poterci sfamare cucinandoci da sole per tutti e due i giorni…ma non siamo venute in Spagna per non provare la vera Paella!

 La prima sera siamo rimaste un po’ deluse dal servizio in un locale lungo Carrer de Cavallers, ma la seconda ci siamo affidate ai consigli di TripAdvisor e abbiamo scoperto La Riuà, Calle del Mar 27: tre tipi di paella (porzioni molto abbondanti!) in 5 e in tutto sui 20€ a testa: assolutamente consigliato!

Questo piccolo ristorante dall’aspetto un po’ retrò si trova proprio dietro Plaza de la Reina, che è stata una delle nostre prime tappe in mattinata, con le sue bancarelle e, ovviamente, la Cattedrale. Da fuori non è particolarmente più spettacolare di molte altre dello stesso stile che capita di vedere in giro, ma all’interno ospita quadri di pittori famosi e reliquie dal valore inestimabile, prima tra tutte il Sacro Graal. Il giro della Cattedrale più completo ed economico allo stesso tempo è offerto dalle pratiche audio guide, che per soli 4,50€ l’una ti permettono di scegliere tu stesso cosa ascoltare e cosa sorvolare, premendo di volta in volta i tasti corrispondenti alla zona in cui ti trovi.

Dopo il giro della Cattedrale si va a pranzo in Plaza de la Virgen, appena dietro Plaza de la Reina, in uno dei caffè che si affacciano sull’ampia piazza dominata da un angolo dalla Basilica omonima e, dal lato opposto, dalla grande fontana che rappresenta allegoricamente il fiume Turia circondato da 8 ninfe. Qui, la seconda sera, ci è capitato di assistere anche alla processione per la festività del Corpus Christi (inizio giugno), un evento che coinvolge grandi e piccoli, turisti e non, con i suoi carri, la musica, i balli folkloristici… Davvero uno spettacolo! Credo la festa più importante della città insieme alle Fallas (metà marzo).

Il nostro giro, durante la prima giornata, continua verso Plaza del Ayuntamiento, in cui spicca il bellissimo palazzo comunale (che dà il nome alla piazza, appunto), poi Plaza de Toros e infine un giro al Mercato del Colòn, dove ci siamo fermate a rilassarci un po’ in uno dei bar…sorseggiando ovviamente una Agua de Valencia, il cocktail tipico di queste parti. Prima di tornare a casa un giro al Giardino Botanico (francamente parlando abbastanza perdibile, niente di eccezionale).

 La sera Valencia, soprattutto negli infrasettimanali, si popola di “buttadentro”, ed è così che, a due passi dal nostro appartamento, veniamo ricoperte di offerte per copas e chupitos gratis in questo e quell’altro locale. E ovviamente, per cortesia, si accetta tutto!

 

La mattina seguente è dedicata al Centro di Arti e Scienze, che raggiungiamo in autobus dalle Torres de Serranos, a 5 minuti a piedi dal nostro appartamento. Costeggiando il Turia raggiungiamo questo complesso futuristico che ospita musei e, nostra meta principale, il Parco Oceanografico. Per girare tutta la cittadina progettata dall’architetto Santiago Calatrava ci vorrebbe forse una giornata intera, ma noi ci limitiamo al bellissimo acquario (entrata ridotta per studenti circa 21€), uno dei più grandi d’Europa, diviso in varie zone (Mediterraneo, Oceani, Artico e Antartico ecc.) e comprendente anche molte zone all’aperto come il fantastico delfinario, dove è possibile assistere a due spettacoli al giorno, o l’enorme gabbia sferica contenente varie specie di uccelli di vari colori. La parte più suggestiva è senz’altro il tunnel subacqueo, in cui si possono ammirare squali e altre specie di pesci di tutti i tipi nuotarti intorno.

Dopo più di due ore al Parco Oceanografico la nostra giornata non può che continuare in spiaggia (abbiamo scelto la Playa della Malva Rosa), dove il vento abbastanza fresco ci impedisce di fare un bagno ma in cui possiamo almeno rilassiamo un po’ per qualche ora.

 La sera prima della partenza è di nuovo dedicata al giro di vari locali. Finiamo in una discoteca nella zona del Porto (Las Animas), in cui il prezzo d’entrata (10€ con prevendita) sembra una cifra eccessiva, ma vi assicuro che merita fino all’ultimo centesimo: un’immensa terrazza all’aperto, a due passi dal mare, in cui si balla finché non vedi il cielo schiarirsi sopra la tua testa.

 I tempi ristretti purtroppo ci impediscono di andare oltre, anche se in questi due giorni pienissimi abbiamo imparato a conoscere molto di questa città. Per certo posso solo dire che, per quanto piccola e forse spesso sottovalutata dal turismo di massa, Valencia è una meta che vale senz’altro la pena tenere in considerazione per una seppur breve vacanza in terra spagnola.

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