Costa Azzurra a cura di Emanuela Agostini

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2 Apr 2013

 Costa Azzurra

Durante l’inverno io e Pietro abbiamo cominciato a cercare la vacanza adatta a noi e, dato che, come primo viaggio insieme cercavamo qualcosa di frizzante e movimentato, abbiamo optato per la Costa Azzurra e la Provenza. Dopo aver pianificato tutto e aver consumato la guida affascinati da tutte le possibili cose da vedere, il 30 luglio siamo partiti da Verona intorno alle otto e mezza e per l’ora di pranzo, dopo 4 ore e mezza di viaggio, siamo arrivati a Nizza e ci siamo sistemati subito in hotel (Meyerbeer hostel&hotel: avevamo prenotato una stanza in ostello ma abbiamo ricevuto un upgrade e ci hanno trasferiti in hotel, che si trova in pieno centro). Ci hanno assegnato una camera molto spaziosa, pulita ma senza troppe pretese (del resto abbiamo pagato solo 40 euro a notte con la colazione inclusa). Dopo aver mangiato un boccone siamo andati a fare una passeggiata per il centro di Nizza e lungo la bellissima promenade des Anglais, per poi fermarci a guardare il tramonto seduti sulla spiaggia di ciottoli.

Il giorno dopo è stato dedicato solo al mare, al relax e a tanto sole. Fondamentali per fare il bagno sono le scarpette altrimenti con i ciottoli è difficile non farsi male! Per cena abbiamo scelto il ristorante Karr, in centro, ottima posizione, una buona cena di pesce e una spesa non esagerata. Il giorno seguente, dopo aver fatto colazione e aver ritirato la macchina dal parcheggio costosissimo (23 euro al giorno, ma purtroppo le alternative per il parcheggio non sono molte: quelli lungo le strade sono gratis di notte, ma trovare un posto libero è pressoché impossibile); ci siamo messi in strada e abbiamo raggiunto Saint Raphael, una piccola cittadina di mare tra Cannes e Saint Tropez. Qui avevamo prenotato l’ hotel Santa Lucia (50 euro a notte con colazione) che poi è risultato la scelta migliore delle vacanze perché veramente molto carino e pulito.

Peccato per l’accoglienza, nonostante la proprietaria fosse molto simpatica e disponibile non parlava nemmeno una parola né di italiano, né di inglese. Il pomeriggio è trascorso velocemente tra piccole calle con un’acqua limpidissima. Quella sera, sotto consiglio della receptionist, abbiamo cenato in un ristorante al porto della città, abbiamo mangiato il pesce spendendo circa 20 euro, comprese le bevande. La mattina seguente siamo ripartiti alla volta di Saint Tropez, il tempo di visitare la città, di fare un bagno e di prendere un paio d’ore di sole per poi riprendere il nostro viaggio con direzione Tolone.

Alla sera siamo arrivati in città e ci siamo sistemati all’hotel Celenya, particolare e carino, ogni piano arredato ispirandosi ai 5 continenti (colazione da evitare, poco varia e assolutamente costosa). Il giorno dopo è stato diviso tra la visita della città e un piccolo tour in macchina nei paesi vicini (Sanary sur Mer, Bandol) con tutte le casette bianche e rosa come confetti e quell’aria buona che già Aldous Huxley e D.H. Lawrence avevano riconosciuto.

Per mercoledì avevamo pianificato, ancor prima della partenza, una gita nella piccola isola di Porquerroles. Abbiamo, perciò, preso il traghetto a Hyrés e dopo neanche mezzora eravamo già al porto dell’isola, pronti per una lunga passeggiata nella natura fino ad arrivare alla punta nord est, in particolare alla spiaggia di Notre Dame, la più grande e bella. E’ un’isola stupenda, incontaminata e come sulle altre isole dell’arcipelago (Port Cros e l’Ile du levant) sono vietati il campeggio, le auto e all’infuori del paese anche fumare. Per quello, appena arrivati al porto si possono noleggiare le bici.

Il giorno dopo siamo partiti alla mattina presto e siamo andati fino in Camargue, abbiamo visto le lunghe distese di saline (le salin de Giraud) e poi siamo risaliti verso Arles, incontrando spesso stormi di fenicotteri. Siamo arrivati, così dopo pranzo al Newhotel Arles Camargue, stupendo hotel appena fuori dal centro storico di Arles. Nel pomeriggio siamo andati alla scoperta della stupenda città di Van Gogh. All’ufficio turistico abbiamo preso un volantino che propone 5 passeggiate tematiche diverse: Arles antica, medievale, rinascimentale e classica, Arles e Vincent Van Gogh e infine Arles e il circuito del patrimonio culturale. Noi abbiamo mescolato un po’ il tutto, avendo poco tempo siamo riusciti a vedere un po’ di ogni tematica, in particolare quella relativa a Van Gogh,uno dei miei pittori preferiti. E’ stato interessante vedere che alcuni pannelli che rappresentano i suoi quadri dipinti in città sono posti nei punti in cui si presume lui abbia posizionato il cavalletto. Noi abbiamo mangiato nel ristorante rappresentato nel quadro “il caffè “Le Soir”” in place du Forum, ma è decisamente troppo turistico.

Dopo aver fatto una colazione moto abbondante, il giorno seguente siamo ripartiti per una giornata molto intensa, forse la più faticosa di tutta la vacanza: da Arles ad Antibes alla scoperta dei campi di lavanda in Provenza. Abbiamo raggiunto dopo un paio d’ore di macchina la cittadina francese Cavaillon, famosa in tutta Europa per i buonissimi meloni e anche noi non abbiamo resistito ad assaggiarne uno. Ripartiti poco dopo, abbiamo attraversato il Parc Naturel Regional du Luberon, salendo e scendendo da tante colline e incontrando le famose distese di lavanda della Provenza e tanti paesi arroccati che, quanto più visti da lontano, hanno un fascino mozzafiato. Siamo quindi scesi verso Aix en Provence, giusto per avere il tempo di fare merenda con un’ ottima crepe e ripartire alla volta di Antibes dove siamo arrivati per l’ora di cena. Ci siamo sistemati in un mini appartamento molto grazioso (Appart’city Antibes per 25 euro a notte a testa). Il giorno dopo è stato dedicato ad un po’ di riposo alla Plage de la Gravette e prima di cena una visita veloce al museo di Picasso (che forse racchiude una collezione un po’ deludente). La mattina dopo bisognava ripartire ma non ci siamo fatti mancare nulla nemmeno al ritorno: abbiamo percorso la Grand Corniche (strada mozzafiato che offre dei panorami stupendi) da Nizza fino a Montecarlo per poi fare una passeggiata per il suo centro nell’ora di pranzo per poi riprendere la strada verso l’Italia per arrivare a Verona prima di cena!! Un viaggio indimenticabile, quasi difficile da raccontare per la miriade di cose viste, ma che sicuramente è rimasto nel nostro cuore!

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