Iran a cura di MariaGrazia Conti

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1 Set 2014

varie 469Ero perso con lo sguardo verso il mare,
Ero perso con lo sguardo nell’orizzonte,
tutto e tutto appariva come uguale;
poi ho scoperto una rosa in un angolo di mondo,
ho scoperto i suoi colori e la sua disperazione
di essere imprigionata fra le spine,
non l’ho colta ma l’ho protetta con le mie mani,
non l’ho colta ma con lei ho condiviso e il profumo e le spine tutte.
E’ una poesia del poeta Hafez, ho visitato la sua tomba a Shiraz in Iran, e’
in un bellissimo giardino che ogni  giorno viene visitato da centinaia di
persone,
Hafez scrivendo le sue poesie che parlano soprattutto di amore, ha influenzato
molto la vita del popolo iraniano, quest’ultimi il piu’ delle volte  cercando
una risposta alle proprie domande aprono a caso un libro del poeta,e qui tra le
righe trovano le risposte, .. la nostra  guida Ali, leggendoci proprio questa
poesia ci ha anche detto che Hafez nato nel 1300 circa, fu’ seguito  nel corso
degli anni da molti poeti anche occidentali tra cui il famoso Goethe poeta e
drammaturgo tedesco dell ‘ottocento,.Oggi come allora, si leggono le  poesie di
Hafez e si cantano le sue  odi sotto i ponti.
Il mio breve viaggio in Iran e’ durato solo 6 gg,   l’ultimo giorno abbiamo
avuto un problema con il volo:
un consiglio : anche se andate con  un grande tour operator , non faccio
nomi, ma e’ molto grande tipo un pachiderma, controllate sempre  i voli ,
l’unico giusto e’ quello della Turkish Airlines che fa scalo ad Istanbul,
oppure prendere la linea iraniana, non fa scalo,  pero’ per  le donne e’ un
problema, anche durante il volo si e’ costretti a portare il velo,.
Anche con Alitalia c’e un volo diretto, noi no  il nostro  gruppo partenza da
Roma, fa scalo a Francoforte.
.Anche visitare il sito archeologico di   Persepoli e’ stata una vera
scoperta, la citta’ fondata da Dario I, e allargata poi dai  suoi successori
fu  rasa al suolo dai Macedoni con Alessandro Magno, sembra che quest’ultimo si
servi di non so’ quanti cammelli per portare via tutto il possibile, un incanto
questo sito, non per altro e’ patrimonio dell’Unesco,
Per visitarlo ci vogliono circa tre ore, le sue pietre risplendono sotto il
sole, una foto magnifica l’ho fatta proprio qui..immaginate tre donne vestite
di nero, con un ombrello rosso che si avvicinano piano piano a questi
monumenti
IL  giorno prima visitammo la tomba di Ciro il grande, non sapevo o non
ricordavo, ma forse nemmeno a scuola ce l’hanno mai detto che quest’uomo
scrisse la prima carta dei diritti umani, parliamo del 520 circa a.c., le sue
iscrizioni furono trovate in un cilindro da un archeologo nel ottocento , dei
frammenti furono conservati per tanto tempo  al British Museum e ora si trovano
al Museo di Teheran , una copia invece e’ presente alle Nazioni Unite a New
York .
Le sue trascrizioni riportano a  uno spirito di umanita’ legato a una forma
di   tolleranza religiosa e di liberta’ tra i popoli di allora, anticipando di
un millennio la  Magna Carta.
E’ incredibile come poco sapevo di questo paese, sapevo della loro chiusura
all’occidente, del vestiario, della loro religione vissuta cosi intensamente,
ma non conoscevo la vera cultura, l’antica Persia, l’antica civilta’ del mondo.
Ma il viaggio non e’ stato solo questo, e’ stata una sorpresa, una bellissima
sorpresa vedere le  donne.
Ragazze con il velo in testa, ma truccate, con tacchi alti, borse firmate,
insomma una piacevole sorpresa, alla fine le piu’ coperte eravamo noi sempre
attente a non far vedere i capelli, scarpe chiuse..cosi ci aveva detto il
presentatore del viaggio, , per capirci, sempre quello somigliante a un
pachiderma.
I ragazzi e le ragazze ti chiamano per fare le foto insieme e ci tengono a
farti sentire che parlano l’inglese, addirittura ci e’ capitato che alcune
mamme con le loro figlie fermassero me e la mia amica per salutarci e far
parlare i loro figli in inglese, uno di loro ci ha chiaramente chiesto di
raccontare  una volta tornati in  italia ,  di parlare del loro paese e  di
loro, di come sono aperti e disponibili al turismo, questo per far capire che
prima o poi , qualcosa succedera’.
Al governo c’e’ un moderato, e i cambiamenti si stanno gia’ vedendo, hanno
riaperto al turismo e leggevo che anche il nostro ministro della cultura sia
gia’ andato per fare accordi, non abbiamo mai smesso di dire alla guida di come
eravamo sorpresi e  contenti di trovare un popolo diverso da come ci viene
riportato in tv o sui giornali
Comunque il viaggio e’ iniziato con volo da Roma, via Francoforte,
destinazione  Teheran, prima di scendere ci mettiamo il velo, , qualcuno ha
lasciato una rivista in aereo. ci  avevano detto che fosse vietato portarla,
infatti lo e’.ma la amica per tutta risposta, non solo l’ha presa e nascosta
nello zaino, ma spavaldamente l’ha sempre lasciata  in camera alla merce’ delle
cameriere., .tutte bruttine e  coperte fino ai piedi, macche’ tutte belle
ragazze, truccate con capelli tinti..credo che manchi poco alla rivoluzione del
velo..

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Voi non ci crederete, ma a Teheran ho proposto di andare in piazza io e le
altre compagne di viaggio e toglierci il velo tutte insieme, credo che in molte
ci avrebbero seguito, cosa che non ha fatto nessuno con me,hanno iniziato a
dire poi ci arrestano, che vai a fare..mi sarebbe piaciuto, peccato!
Ali, la nostra guida , parlava molto bene l’italiano, infatti e’ stato 17 anni
in Italia., prima per studiare poi per lavorare ma la vita occidentale ha
rovinato il suo matrimonio e cosi e’ rientrato in Persia, mantenendo intatte le
sue tradizioni pur non seguendo nulla di cio’ che ti prefigge il Corano.
La nostre prime giornate le passiamo a Teheran, visitiamo i palazzi di quelli
che furono gli imperatori, stanze grandissime piene di specchi, grandi
lampadari, soffitti dipinti, poi visitiamo  il Museo Nazionale, infine il Museo
Nazionale dei gioielli con il famoso trono del  pavone. Un vero gioiello non e’
la solita collana o il bracciale ma un mappamondo ornato in tutte le sue parti,
da pietre di diverso colore. Certo e’ un popolo che e’ passato da un regime di
ricchezza e libertà a  un regime di autorità,’ soprattutto religiosa, anche se
non abbiamo visto nemmeno un  poliziotto.sappiamo che ci sono e sicuramente ci
avranno anche seguito, Ogni volta che visito una citta’ sopratutto extra
europa, pur se non voglio fare confronti, purtroppo li faccio e.a Teheran, mi
e’ capitato di vedere che ogni aiuola ha il suo sistema di irrigazione, e qui
finisco..
il giorno dopo partiamo per Isfahan, senz’altro la citta’ piu’ bella,moderna,
viva, a parte qualche donna vestita totalmente di nero, la gente si comporta
normalmente, dei giovanni fanno acrobazie sul prato,coppie passeggiano
tranquillamente o addirittura prendono la carrozzella , dei giovani cantano
sotto i ponti, il fiume purtroppo e’ stato fatto deviare da uno dei tanti
signori che hanno governato la citta’.
Prima di arrivare a Isfahan ci siamo fermati a Abyaneh, un paesino di
montagna, la popolazione ha mantenuto intatte le proprie tradizioni, anche se
poi notavo che hanno il bancomat, alcuni hanno il citofono alla porta, insomma
forse quelle donnine vestite con quei foulard colorati forse stanno li solo per
noi turisti, convinti che veramente quelle donne e uomini  vivano ancora un
secolo indietro, purtroppo ormai sono sempre piu’ rari i posti mai toccati
dall’uomo.
Sono alla ricerca di qualcosa di particolare, fino ora nulla ha attirato la
mia attenzione, finche’ non trovo un cannocchiale dei primi del novecento di
una casa inglese, funziona, la sua  custodia e un po” usurata, chissa’ a chi
apparteneva..
La città di Isfahan ti da’ l’opportunita’ di visitare molto,  palazzi, moschee,
stradine acciottolate che ti accompagnano nelle grandi piazze, bei locali dove
troviamo giovani che ti sorridono e si fanno fotografare, a pranzo ci fermiamo
in un locale caratteristico dove si puo’ mangiare in modo tradizionale, tutti
che respingono quest’idea, solo in quattro decidiamo di accettare ..guarda caso
l’altra signora si chiama Mgrazia e poi non c’entrera ‘nulla o forse si, ma
siamo quattro segni d’aria..quelli che guardano sempre oltre,
Stare seduti a gambe incrociate e mangiare con le mani non e’ facile ma se non
lo facciamo qui sul posto quando avremmo l’occasione di riprovare?
La piazza di Isfahan e’ circondata da portici dove ci sono tanti piccoli
negozi di ogni genere, comprare e’ il ns imperativo per il pomeriggio, dei
piccoli porta kajjal e’ uno dei miei acquisti, e poi scatole  di dolci.
pistacchi, zafferano..  ,.!
Il giorno dopo visitiamo la Moschea  del Venerdi,  e’  una moschea semplice,
non caricata da tappeti e grossi lampadari, la sua architettura mi ricorda
quella di Cordoba in Spagna, proprio per il suo interno e’ molto  considerata
anche dal punto di vista religioso.
I ponti senza fiume, ormai su un prato trascurato, fanno da cornice a molte
cose, ragazzi che giocano a pallone, famiglie che fanno pic-nic, giovani che
cantano negli angoli dei ponti,   .
il viaggio prosegue per Shiraz, lungo la strada ci fermiamo a Pasargade dove
visitiamo la tomba di Ciro il Grande, ricordate il cilindro la cui copia  e’
conservata ect ect..?
A Shiraz, oltre a visitare il mausoleo dedicato al poeta Hafez, giriamo per il
bazar spendendo le ultime banconote..il mattino seguente molto presto partiamo,
ci aspettano centinaia di km per via del volo annullato. Il sito di Persepoli
e’ di strada, ci fermiamo e lo visitiamo per un paio d’ore, Ali, la guida mi
regala il libro su Persepoli, forse avra’ notato che lo seguivo poco  per
fotografare, invece a quanto pare l’ho ascoltato perche’ a distanza di tempo,
il viaggio e’ stato a maggio, mi sono ricordata di molte cose. Come  detto
altre volte, e’ importante  la guida, la nostra e’ sempre stata molto attenta,
addirittura piu’ di qualche volta, prima di risalire in pulmann aiutato
dall’autista montava un piccolo  tavolo e servivano insieme the’ e caffe’..
Tutto sommato aver fatto otto ore di pulmann, alla fine non ci ha pesato
molto, abbiamo ascoltato musica, ho disegnato le 40 carte da gioco, eh gia’ ho
disegnato assi, re , fanti ect ect, nei quattro simboli di gioco..ma le
giornate  che non dimentichero’ di questo viaggio sono quelle dedicate a Ciro
con il suo editto , al poeta Hafez per le sue poesie, e ai sorrisi delle
ragazze di Teheran che ci invitavano a fotografarle.
Sarebbe bello rincontrarle e scoprire che fanno parte del mondo in modo
libero, che possano vestirsi come vogliono e passeggiare e baciare il loro uomo
davanti a tutti!

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1 Commento

  1. maurizio

    Brava MGrazia,con il tuo racconto sei riuscita ha spiegare quel cambiamento che sta avvenendo nella cultura e civiltà iraniana.Sarà soddisfatto quel ragazzo che ti ha chiesto di parlaredi loro e del cambiamento cui fanno parte.Almeno in Iran i giovani sono consapevoli del cambiamento!Anche le foto sono belle.Seguo sempre i tuoi racconti di viaggio e tu spero non smetta mai di raccontarli, come ho detto anche altre volte,grazie a te leggendoli riesco a viaggiare un po anche io.Se un giorno farò un viaggio in Iran cercherò di seguire i tuoi utili consigli.

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