India…India, meraviglioso paese, finalmente ritorno.
Sono passati otto anni dall’ultima volta che sono stata in questo splendido paese, pieno di tradizioni, di culture ed etnie diverse, così affascinante, ricco di colori, profumi e di una dignità disarmante.
Quando si viaggia veramente, e si guarda oltre, s’imparano tante cose, non solo i nomi delle città o i loro monumenti, ma anche le usanze, i modi di vivere e di essere di un popolo.
Nelle grandi città, piene di palazzi trovi ancora per strada le mucche considerate da sempre degli animali sacri che pascolano tranquillamente in mezzo al traffico, trovi persone che sempre in mezzo alla strada si fanno controllare i denti, trovi dunque di tutto.
I tuc tuc piccoli taxi, i nostri Ape della Piaggio per capirci ,che corrono da matti, famiglie intere
padre, madre e due o tre figli sopra una vecchia lambretta, autobus strapieni e con le sbarre al posto dei vetri. E’ una cosa bruttissima, a Chennay sono salita su un treno fermo alla stazione e sono dovuta scendere di corsa per il forte odore e per la tristezza fatta di sbarre al posto dei soliti finestrini e dei piccoli ventilatori al soffitto. Le sbarre hanno un senso, servono a non far salire al volo le persone ma un pensiero mi assale se succede qualcosa come fanno a fuggire? La nostra Trenitalia, in confronto alle ferrovie indiane e’ un lusso!
India, India…La prima volta nel 1999, visitai la parte nord, esattamente il Rajastan, la capitale Nuova Delhi con le sue Moschee, i templi dedicati alle varie divinità, perché in India, incredibile paese, convivono molte religioni, mussulmani, induisti, jainismi, buddisti, cattolici e sicuramente altre ancora, poi spostandoci in aereo, in autobus e anche in treno, ho visitato le altre città importanti del Rajastan: Udaipur con il palazzo più grande di tutto il Rajastan, antica residenza di Maraja, oggi trasformata in un grande Museo, poi Jodhpur la città azzurra, il colore della casta dei Brahamini e poi Jaipur la città con il famoso Forte Ambe dove si arriva a dorso di un elefante! Una bella passeggiata che ricordo ancora come se fosse oggi, fatta di scimmie, quante scimmie che c’erano li al forte, grandi, piccole che saltavano da una parte all’altra addirittura entrano nelle case! Trasferendoci verso Agra ci siamo fermati a Fatehpur Sikri, magnifica costruzione indo-islamica, e infine si arriva ad Agra dove si trova il famoso Taj Mahal, una delle sette meraviglie del mondo moderno, il monumento più famoso dedicato all’amore, fu fatto costruire da un maraja in memoria della moglie morta giovanissima. Lo conosciamo tutti, chi l’ha visto da vicino come me, chi nei film, e’ bellissimo, bianco con rifiniture ad intarsio, si può fotografare solo da lontano, non so’ quanti anni ci son voluti per costruirlo ma una cosa è certa: ne e’ valsa la pena! E’ molto visitato, ricordo che quando andai era pieno di giovani uomini e donne, tutte molto belle nei propri sari coloratissimi, ridevano tra loro e piano piano mi accorso che si avvicinano a me. Capii che volevano toccarmi i capelli (sono bionda) e così anche altri due del gruppo finchè mi chiesero una foto.Durante il viaggio mi è successo altre volte di essere casualmente fotografata.
A parer mio, non si puo’ andare in India e non vedere Varanasi! Varanase è la citta’ santa, si trova sulle rive del Gange, il fiume sacro, qui si riversano ogni giorno migliaia di persone, il mattino presto si puo’ assistere alla quotidianità sul fiume, donne che si lavano e portano a lavare i propri panni, uomini che si lavano e si fanno la barba, santoni che seduti sui Gath (gradoni che scendono verso il fiume) pregano il dio Ganesh e’ qui la vera India ma allo stesso tempo, si sente nell’aria un forte odore che ti prende alla gola, ce ne accorgiamo in ritardo stanno cremando, essendo Varanase una città santa, molti vengono qui per finire gli ultimi giorni di vita e farsi così cremare e le ceneri finire nel fiume sacro.
La sera si assiste ad altre scene di vita sul fiume, dalle barche si gettano delle corone di fiori per ringraziare le divinità, sono delle scene indimenticabili!
India, India… nel 2004 visitai la parte sud. Il Kerala, monumenti induisti coloratissimi e pieni di statue anche in posizioni sessuali particolari, la popolazione e’ molto più povera rispetto al Nord, però allo stesso tempo il Kerala e’ molto frequentato dai turisti, sono famosi i massaggi ayurvedici. E’una zona ricca di vegetazione, abbiamo visitato bei parchi, sembra di stare in un’altra nazione, tanto è diversa dal Nord.
I templi induisti, i cui nomi sono cosi difficili, ricordo solo quello di Tanjore: una piramide alta più di 60 metri, coloratissima. I templi più belli dell’India del Sud, sono proprio belli e molto frequentati, a Madurai abbiamo assistito ad una cerimonia nuziale che si ripete più volte al giorno, le nozze di Shiva con la sua consorte, dal cui matrimonio e’ nato Ganesh dio con la testa di elefante, simbolo della fertilità e del buon auspicio.
Shiva e’ dio della distruzione ma allo stesso tempo della ricostruzione, quando la guida ci raccontava di questi divinità mi sembrava di ascoltare una favola di Esopo.
Nella città di Chennai (ex Madras) molte famiglie passeggiavano sul lungomare, come già detto in un altro mio racconto, ho ripensato spesso a loro. Nel 2004 ci fu’ lo tsunami..chissa’ quante di quelle che ho fotografato erano li il 26 dicembre!
India… India, finalmente ritornerò, a febbraio prossimo visiterò la parte centrale, l’Orissa.
E’ un paese incredibile, ti prende, ti affascina, ci torneresti sempre.
Esiste il mal d’Africa, ma esiste anche il Mal d’India..
Sono sicura che anche questa volta ritornerò con la consapevolezza di aver fatto un viaggio magnifico che, rimarrà per sempre dentro di me e che volentieri vi racconterò, perché è cosi bello condividere con chi ama viaggiare le proprie esperienze e i bei ricordi di viaggio.
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