Provenza a cura di Maria Grazia Conti

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23 Lug 2012

 

Starry Starry Night di Don Mc Lean,

sul ritornello di questa vecchia canzone dedicata a Vincent Van Gogh, inizia  il mio viaggio in Provenza, Regione della Francia del Sud  ricordata più che altro per i colori della sua lavanda e per Avignone, città dei Papi, ed invece (almeno per me) una piacevole sorpresa  anche per altri luoghi.

Il mio viaggio inizia con le Gole del Verdon, un po’  piu’  a nord della Provenza bagnate  dal  fiume Verdon  (da cui il nome Gole di Verdon) ed il posto è chiamato il piccolo Colorado.

 Nel corso dei tempi, addirittura si parla dell’epoca quaternaria, questo fiume che scorre per circa 21 km  ha  eroso le rocce calcaree formando  scarpate ed incredibili panorami, infatti guardando dalle varie terrazze  sembra di trovarsi di fronte a  un piccolo Gran Canyon.

Il viaggio prosegue verso il villaggio di Moustiers- Sainte Marie. E’ un piccolo borgo e dal IX secolo la sua Chiesa di Notre Dame e la sua Chapelle sono meta di pellegrinaggi  faceva parte di una delle fermate del Cammino di Santiago, le  vie del paese sono caratteristiche e ricche di fiori e piccoli negozietti di artigianato. Il pranzo è libero ma invece di prendere il solito panino o gelato decidiamo di mangiare in un piccolo locale dove ordiniamo un tagliere di formaggi, beh  i formaggi francesi sono famosi ma il formaggio di cervo tagliato a scaglie su un’ insalata di rape rosse non l’avevo mai assaggiato e devo dire che non è  niente male!

Si prosegue verso Arles, dove dormiremo per tre notti, è una bella cittadina ma di questa voglio parlarne dopo e capirete il perche’. A  70 km  da Arles c’e’ Avignone, la città dei Papi, occorrono almeno tre ore per visitare tutte le stanze del suo palazzo, meno male che arriviamo presto, inizia a far caldo e le cicale, simbolo della Provenza, si possono udire anche di giorno. Le stanze sono ricche di quadri, e gli immensi  saloni  fanno ricordare la ricchezza di una volta, nelle stanze ci sono dei camini che prendono tutta una parete, salendo ai piani alti si arriva alle torri e da qui si gode un’ottima vista della città.

Il nostro tour prosegue  passando vicino a Saint Remy che diede i natali al famoso Nostradamus,  ci fermiamo poi a Le Baux, un paesino nascosto tra le rocce che fu sede della “più famosa corte d’amore di Provenza” qui si ritrovavano i famosi Trovateur (Trovatori) per cantar l’amor cortese  e pare che proprio in questo paese o comunque nelle vicinanze, Dante trasse ispirazione per il suo “Inferno”…

Il giorno dopo decidiamo di partecipare a un safari in Camargue,  lo chiamano safari ma solo perche’ si fa’ in fuoristrada, perché di animali,  a parte i fenicotteri e qualche cavallo, non c’è altro,quindi se vi capita di andare  accertatevi su cosa andrete a vedere e state attenti al prezzo a mio avviso una delusione e fregatura pazzesca!

Però siamo stati ricompensati dalla cittadina Aigües Morte cittadella fortificata e creata come porto d’imbarco per le crociate e dalla deliziosa Le Sainte Maries luogo d’incontro annuale dei Gitani, la leggenda racconta che oltre alla Madonna e a Maria Maddalena ci fosse anche una terza Maria, scura di carnagione, appunto la Madonna dei Gitani.

Finalmente torniamo ad Arles,  cittadina dove ritornei volentieri, anche qui sono giunti i nostri antichi romani costruendo  un bell’anfiteatro che ospita   ogni estate degli spettacoli, poi c’e’ anche una famosa Arena dove ancora oggi sono rapprentate le “courses de taureaux”,  una corrida dove i toreador anziché infilzare il toro, cercano di prendere una coccarda posta in mezzo alle loro corna.

Infine molto bella ma di epoca medievale la chiesa di Saint Trophime dove Barbarossa si fece incoronare ” Re di Arles”. Il portale d’ingresso è la parte più bella della chiesa, ci sono statue che rappresentano il bene e il male, nella piazza si trova anche il Municipio, la sera del nostro arrivo  abbiamo fatto una  prima passeggiata, il Municipio era aperto e tutto illuminato, festeggiavano le elezioni del nuovo sindaco, con la curiosità di viaggiatore che mi ritrovo ho chiesto se potevo entrare e mi hanno detto di si! Salendo ho visto dei bellissimi quadri, la stanza consigliare era piena di statue e dipinti, i miei amici hanno avuto timore, ma la mia curiosità mi fà scoprire sempre dei luoghi che altri non vedono, anche qui ad Arles la mattina sono uscita presto per le foto, e tranquillamente ho girato per queste graziose vie.

  Però la particolarità di questa cittadina è  che qui ha vissuto per molti anni il grande pittore Vincent  Van Gogh, la nostra accompagnatrice ci ha fatto rivivere passeggiando per le vie,  la storia di quest’uomo, deriso da tutti per la sua vita un po’ fuori le righe.

Qui  ha dipinto forse i suoi quadri più belli, La casa gialla, Il cafè della Nuit, l’hotel de Dieu, il Rodano…

 Sembra che, per cogliere le sfumature del fiume  in tutte le ore della giornata, quindi  anche di notte,   usasse come luce delle candele che attaccava sul  cappello di paglia che portava sempre in testa.

 In una sera piena di stelle riuscì addirittura a dipingere una costellazione, cosa che verrà confermata molti anni dopo da alcuni astronomi.

Il caffè della nuit, uno dei quadri famosi, dove lui passò molte sere a bere ed ubriacarsi e infine la sua casa che divise per un certo periodo con il suo amico- nemico Paul Gauguin, dopo una loro discussione Vincent si tagliò l’orecchio, decise così lui stesso di essere ricoverato. Per me non era matto, ma  molto solo e con un grande bisogno di affetto nonché una voglia di dare più che  di ricevere, ma la gente non lo capiva e nemmeno i suoi genitori, solo il fratello al quale Vincent scriveva molto, gli stette  vicino.

 Vincent gli  confidava le sue paure, la sua voglia di amare e la nuova scoperta della pittura, perche’ Van Gogh iniziò da grande a dipingere.

Ogni lavoro che iniziava non lo portava mai a termine, invece la pittura fu’, la sua salvezza,  sia materiale che spirituale.

E per noi l’eredità della bellezza dei suoi quadri.

Da ogni viaggio si porta sempre dietro qualcosa, dalla Provenza  ho portato la lavanda, per conservare il profumo dei luoghi che ho visitato e  per la prima volta una canzone, quella su Vincent Van Gogh, uno dei pittori più amati. .Starry Starry night….     

 notte stellata

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