Mart Rovereto a cura dell’architetto Lucia Argenti

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24 Ott 2012

Museo Mart -Rovereto A volte le opere più belle le abbiamo vicinissime a noi e magari ne ignoriamo l’esistenza. Mi è successo con il museo MART  (Museo d’Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto in Corso Bettini 43 a Rovereto). Il museo  è nato nel 1987, fino al 2002 la sua sede è stata a Palazzo delle Albere, a Trento. Ma già nel 1991 nasce l’idea di ampliarlo in modo da poter esporre le opere del artista trentino Fortunato Depero e la collezione del Museo Provinciale d’Arte di Trento. Nel 2002 si inaugura finalmente la nuova sede a Rovereto!

L’edificio è stato Progettato dall’Architetto Mario Botta e dall’Ingegnere Giulio Andreolli. La prima cosa che si nota è quanto sia ben integrato col contesto. Il largo corridoio d’accesso, infatti, si trova tra due palazzi settecenteschi (Palazzo dell’Annona e Palazzo Alberti) che prospettano su Corso Bettini. Percorrendo il Corso quasi non si fa caso a questo largo accesso fra i due palazzi che conduce alla piazza circolare dalla quale si entra al museo. La piazza, che ha ospitato fino a poco tempo fa alcune sculture di Mimmo Paladino in pietra bianca di Vicenza, è coperta da una cupola in vetro e acciaio alta 25 m con diametro di 40 m (come il Pantheon di Roma). La cupola è bucata al centro e presenta uno “spicchio mancante” soluzione resa realizzabile da complessi studi ingegneristici. L’edificio è rivestito in pietra gialla di Vicenza (quella usata dall’Architetto tardo rinascimentale Andrea Palladio) in modo da renderlo in più possibile integrato in modo armonico con gli edifici storici adiacenti.

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Il Museo presenta quattro piani. Al piano terra un’area accoglienza: biglietteria, bookshop, caffetteria, guardaroba ecc…da qui si accede al piano interrato dove si trovano l’archivio del ‘900 e la biblioteca. Al primo piano ci sono le esposizioni temporanee e gli uffici. Al secondo piano una passerella in vetro e acciaio porta all’esposizione permanente del museo (3.800 mq) illuminata da 183 lucernari che scandiscono lo spazio così come i pilastri in acciaio che delimitano le sale il cui disegno si basa su moduli quadrati e rettangolari. I lucernari sono comandati a distanza da un computer che è in grado di regolarne l’intensità luminosa in modo da adattarla alle diverse ore del giorno.

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 La collezione permanente contiene 12.000 opere per la maggior parte appartenenti alle avanguardie del 900 (ad esempio Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico, Carlo Carrà, Fortunato Depero).

Consiglio a tutti una visita a questo museo,  anche a chi non è particolarmente appassionato all’arte moderna e contemporanea:  il museo stesso è un’opera d’arte! E se trovate una bella giornata di sole come è successo a me mettetevi al centro della piazza coperta ed alzate gli occhi al cielo, mi piace pensare che la copertura vetrata sia stata ideata proprio per godersi giornate così…

 

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