Weekend in Italia a cura di Mariagrazia Conti

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27 Mag 2013

Il  più delle volte la maggior parte dei viaggi si fanno in aereo, treno o auto vorrei parlare invece dei viaggi in  pullman  mezzo con il quale  ho fatto brevi weekend di  due, tre, massimo  quattro  giorni.

Viaggiare in pullman ti distende, non guidi, vedi il panorama ed è anche un’ottima occasione per conoscere altre persone.

Un bel weekend in questo caso archeologico, fu’ in Campania con destinazione finale La Certosa di Padula.

Certosa_di_Padula_

Nel raggiungerla ci fermammo a visitare, vicino Napoli, gli scavi di Oplontis, antica città dell’area suburbana di Pompei seppellita dall’ eruzione vulcanica del 79 d.c.

Il sito mi è sembrato molto ben tenuto, non ne avevo mai sentito parlare, forse perché  a seguito di ristrutturazioni è stato riaperto da un paio di anni a questa parte. Sono rimasta colpita dalle pitture alle pareti, molte raffigurano degli uccelli o cesti di frutta, le pitture hanno dei bellissimi colori in cui domina principalmente il blu.

Dopo esserci fermati in un agriturismo nella zona, proseguimmo verso Padula.

La Certosa di S. Lorenzo (questo il suo vero nome) ma conosciuta’ da molti come Certosa di Padula , è la più grande e più famosa in Italia. In stile barocco rappresenta  il più grande chiostro del mondo con circa 80 colonne: una grande scala a chiocciola porta nella biblioteca che contiene innumerevoli  libri, ha una grande cucina, la leggenda narra che vi fu’ preparata una frittata di 1000 uova per Carlo V mah?! In ogni caso la  cucina e il camino erano enormi, quindi qualcosa di vero ci sarà.

Il giorno dopo ci fermammo a Paestum, sito archeologico nel salernitano.

Paestum

Io non capirò mai perché  ho sempre sentito parlare di Agrigento e quasi mai di Paestum e nemmeno una volta di Segesta e Selinunte in Sicilia. Qualcuno prima o poi me lo dovrà spiegare!

Ritornando a Paestum, è un sito i cui templi sono integri e conservati benissimo, in antichità la città era chiamata Poseidonia perche’ dedicata a Poseidon. I due maggiori templi sono dedicati ad Hera ed Athena, e finalmente dopo tanto tempo sono riuscita a capire la differenza tra i vari stili, dorico, ionico e corinzio.

Il dorico è quello più semplice, la colonna è appoggiata ad una base lineare,  mentre nello stile  ionico od ellenico, la colonna poggia su un capitello con forme circolari rivolte in giù, tipo la testa dell’ariete, infine lo stile corinzio, si riconosce dal capitello è quello con le foglie d’acanto.

Nulla da invidiare ad Agrigento, anzi…

Un altro bel viaggio sempre in pulman, questa volta per festeggiare il capodanno fu’ nel Salento, la base fu in piccolo albergo vicino  Gallipoli, questa cittadina è molto ma molto carina,  non per altro il suo nome in greco Kallipolis, significa città bella, il  mare è stupendo. .un amico di fb, ne sarà felice, che ho nominato questa graziosa cittadina in prov. di Lecce.

Lecce, soprannominata la Firenze del Sud, è una città dove lo stile barocco esalta molte delle sue chiese, non solo all’interno ma anche esternamente, percorrendo le sue vie noto che anche  i balconi sono decorati da statue, un po’ come a Noto, in Sicilia.

Anche Nardò merita una visita, anch’essa  in stile barocco, forse mi è piaciuta  più di Lecce.

nardò

Se andate nel periodo di Natale sicuramente vi proporranno di visitare il famoso presepe vivente di  Tricase in prov. di Lecce, per onor di cronaca ve lo nomino, ma non dico altro.

Invece la chicca secondo me, di questo viaggio fu’ Otranto, è uno dei borghi più belli d’Italia, le sue stradine acciottolate  da una parte conducono verso il mare,  dall’altra verso la Cattedrale al cui interno un ambiente è un po’ tetro e triste è pur sempre una chiesa, è vero ma  nell’abside della navata destra sono contenuti  i resti degli 800 abitanti massacrati da  Achmet Pacha’ nel 1480  per non aver rinnegato la propria fede cristiana. E’ come vedere il campo di Auschwitz. Triste!!!

La prima alba del nuovo anno sorge a Punta Palascio a circa un km da  Otranto, dove un faro bianco saluta con i suoi lampi di luce la dirimpettaia  Albania.

Altre citta’ ci sono da menzionare, la  più famosa al mondo per negatività purtoppo, Napoli

Cristo Velato

che invece merita tantissimo, Viale Caracciolo, il Maschio Angioino, Il Cristo Velato e sotto le feste di Natale la stradina Spaccanapoli con i suoi mille presepi, le sue statuine particolari.!  come si fa’ a mettere Belen con la pancia, nel presepio…ma se le vendono, qualcuno ci sarà che le compra. Dove c’è domanda c’è offerta.

Chiudo con un weekend da fare vicino Roma, in due graziose cittadine che in tempo di dopoguerra erano una sola chiamata Nettunia, sto’ parlando di Anzio e Nettuno,  sono conosciute per lo sbarco e  per il cimitero americano o per il baseball.

Ecco a chi piace il baseball, si potrebbe organizzare una serata allo stadio per Nettuno- Rimini o San Marino o Grosseto, sono le squadre più forti e il Nettuno è la squadra più titolata in Italia. Nel centro di Nettuno vi è uno splendido borgo, i suoi vicoletti soprattutto d’estate si riempiono di ragazzi  che passano da un locale a un altro. Ci sono molti ristorantini nel borgo che offrono menù a portata di tutte le tasche. Vi è un grazioso porto e molti negozi, d’estate  molte bancarelle riempiono il lungomare e al Castel Sangallo si tengono molte rappresentazioni, sia teatrali che musicali.

Infine Anzio, la città che ha dato i natali a Nerone e Caligola, certo i peggio, uno ha appiccato il fuoco a Roma, l’altro nominò senatore un cavallo. Però è una cittadina molto amata dai romani che, vengono a passeggiare per il porto e le sue riviere.

Anzio

Quella di ponente vicino al porto e alle famose grotte di Nerone, ormai rimasti solo dei ruderi, e la riviera di levante che porta verso Nettuno, la sua spiaggia è frequentata più che altro dai romani e le sue ville patrizie primo novecento ne  fanno la parte in di Anzio, forse in qualche film avete visto la struttura chiamata il Paradiso sul mare, costruito intorno agli anni ’20 doveva diventare un Casinò ma ci sono mille problematiche e il progetto non parte.

Lungo il porto molti ristoranti offrono dei menu, non sempre a portata di tutti, ma noto con piacere che sono sempre pieni anche in inverno e durante la settimana. Al porticciolo sulla riviera di levante c’è un piccolo chiosco, dove la titolare è una mia compagna di scuola, d’estate a pranzo è sempre aperta per mangiare basta la  prenotazione,  qui non passano le auto a differenza dei ristoranti che stanno al porto e lei cucina al momento. E’ un posto che merita, si sta al sole,  mangi all’aria aperta senza smog e vedi il mare.

Sono cittadine che vivono perlopiù d’estate, ma sono le mie città in una ci abito e nell’altra ci lavoro.

Spero che la mia Italia dei viaggi sia piaciuta,  aspettate o dite che c’è sempre tempo, Carpe Diem!

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